Proiezione del film documentario LEFT BY THE SHIP di Emma Rossi Landi & Alberto Vendemmiati (in concorso) al Festival Sole Luna un ponte tra le culture edizione 2011,
Complesso dello Steri,
piazza Marina, Palermo
giovedì 7 luglio 2011
ore 22,30
ingresso libero.
Left By The Ship è un documentario cinema-verità realizzato da Alberto Vendemmiati ed Emma Rossi Landi, che esplora le conseguenze psicologiche e sociali di una presenza militare. Robert, Jr, Charlene e Margarita sono Amerasians: i figli e le figlie di lavoratrici del sesso filippine e militari americani di stanza nella baia di Subic US Naval Base, una volta la base americana più grande al di fuori degli Stati Uniti. Quando la base è stata chiusa nel 1992, migliaia di bambini Amerasian sono stati abbandonati al loro destino. A differenza dei bambini Amerasian da altri paesi, gli Amerasians filippini non sono mai stati riconosciuti dal governo degli Stati Uniti. Nel corso di due anni, sono state seguite le vite dei quattro Amerasian, mentre lottano contro la discriminazione, i loro problemi familiari e le questioni di identità, cercando di superare un passato di cui nessuno di loro è in alcun modo responsabile. Left By The Ship è un film documentario di 81 minuti girato in HD.
Le musiche sono state scritte ed orchestrate da Mario Crispi con integrazioni originali di Pivio & Aldo De Scalzi.
Prodotto, girato, diretto e montato da Emma Rossi Landi e Alberto Vendemmiati Una produzione: VisitorQ in cooproduzione con Rai Cinema, ITVS International e YLE
Un nuovo appuntamento per chi vuole assistere a "SOFFI", concerto per strumenti a fiato arcaici e computer.
Palermo – 4 luglio 2011
inaugurazione
Sole Luna Festival VI edizione, 4-10 luglio 2011
Palermo, Palazzo Chiaramonte Steri
Soffi
Soffi è un concerto in solo di Mario Crispi basato sull'incontro di tecnologie musicali arcaiche e moderne, ovvero strumenti a fiato e computer utilizzato per filtrare i suoni prodotti dai flauti, elaborarli e registrarli in tempo reale. La sua ricerca tecnologica elettronica, iniziata nel 1994, ha seguito l'evoluzione tecnica, passando attraverso l'uso di nastri magnetici, campionatori e processori di segnale per arrivare oggi al singolo laptop. Il concerto vede l'uso del duduk armeno, dell'arghoul egiziano, del ney arabo e persiano, dei flauti armonici, del bansuri indiano in un mix tecnologico che costruisce paesaggi immaginari lontani e vicini.
Il concerto è accompagnato dalle elaborazioni video in tempo reale di Cinzia Garofalo.
Mario Crispi strumenti a fiato arcaici, voce, laptop
Cinzia Garofalo realtime videoart
Mario Crispi, strumenti a fiato arcaici, live electronics, composizioni, direzione
Enzo Rao, violino elettrico, effetti
Maurizio Curcio, Chapman Stick, laptop
Giovanni Lo Cascio, percussioni mediterranee
Gli Archi Ensemble, orchestra d'archi
Domenico Marco, Salvatore Tuzzolino, Federico Brigantino, Marco Badami, Vincenzo Cerere, violini
Vincenzo Schembri, Giuseppe Brunetto, viole
Giorgio Gasbarro, Vincenzo Pusateri, celli
Gaetano Di Peri, contrabasso
Il progetto R.A.M. nasce a Palermo nel 2011 come tappa miliare della ricerca compositiva ed esecutiva di Mario Crispi tra le sonorità del mondo, sia esse frutto di strumenti a fiato arcaici (gli strumenti che lui suona da sempre) o di nuove tecnologie, sia esse prodotte dai musicisti di cui si è sempre circondato: nel passato gli Agricantus (sua creatura sciolta nel 2008) nei suoi vari organici, ed adesso Enzo Rao, Maurizio Curcio, Giovanni Lo Cascio (che formano “Arenaria”, nella sua attuale e nuova formazione base), compositori e performer al tempo stesso, cultori di questo filone musicale conosciuto meglio come l'etno ambient..
In questo progetto si aggiungono, per la prima volta in assoluto, Gli Archi Ensemble, raffinata ed affiatata orchestra d'archi di Palermo, formata dai primi strumentisti delle due orchestre stabili della città di Palermo (l'Orchestra Sinfonica Siciliana e l'Orchestra del Teatro Massimo), che hanno avviato la collaborazione con Mario Crispi a partire dal suo ultimo album solista “Arenaria”.
Sebbene la formazione artistica dei due ensemble sia radicalmente diversa, il risultato musicale è un mix sonoro e simbolico che supera facilmente qualsiasi steccato o distanza si possa concepire tra questi mondi musicali apparentemenre lontani.
In Risonanze Arcaiche Mediterranee si miscelano quindi suoni arcaici e “archestrali” (neologismo contestuale riferito al suono degli archi) che “risuonano” nelle sedimentazioni culturali più profonde di una incessante Odissea mediterranea (intesa come viaggio errante) e che fa del Mediterraneo (come dice il significato della parola stessa) un luogo che sta “in mezzo alle terre”, dove quest'ultime sono individuate con aree geografiche, storiche e di popoli.
Ed in questo errare s'innestano i suoni urbani, onirici ed eterei delle nuove tecnologie che, fondendosi ai suoni ancestrali ed acustici, ne enfatizzano i caratteri ipnotici o vi si oppongono alla ricerca di un sano equilibrio.
R.A.M. è anche l'acronimo di Random Access Memory (memoria ad accesso casuale) che, oltre ad essere la parte del computer finalizzata alle operazioni temporanee di elaborazione (come ad esempio nella computer music in tempo reale), nel caso di questo progetto artistico si riferisce simbolicamente anche all'accesso diretto a qualunque parte della “memoria” stessa, sia tecnologica che musicale, umana ed ancestrale..
Il film documentario Left by the ship di Emma Rossi Landi ed Alberto Vendemmiati (con le musiche di Mario Crispi) vince il premio come miglior film sulla giustizia sociale del Disorient Asian American Film festival in Oregon.
Mario Crispi, strumenti a fiato arcaici, live electronics, composizioni, direzione
Enzo Rao, violino elettrico, effetti
Maurizio Curcio, Chapman Stick, laptop
Giovanni Lo Cascio, percussioni mediterranee
Gli Archi Ensemble, orchestra d'archi
Domenico Marco, Salvatore Tuzzolino, Federico Brigantino, Domenico Pirrone, Marco Badami, Vincenzo Cerere, violini
Vincenzo Schembri, Giuseppe Brunetto, viole
Giorgio Gasbarro, Vincenzo Pusateri, celli
Gaetano Di Peri, contrabasso
Cinzia Garofalo, real time video
Il progetto R.A.M. nasce a Palermo nel 2011 come tappa miliare della ricerca compositiva ed esecutiva di Mario Crispi tra le sonorità del mondo, sia esse frutto di strumenti a fiato arcaici (gli strumenti che lui suona da sempre) o di nuove tecnologie, sia esse prodotte dai musicisti di cui si è sempre circondato: nel passato gli Agricantus (sua creatura sciolta nel 2008) nei suoi vari organici, ed adesso Enzo Rao, Maurizio Curcio, Giovanni Lo Cascio (che formano “Arenaria”, nella sua attuale e nuova formazione base), compositori e performer al tempo stesso, cultori di questo filone musicale conosciuto meglio come l'etno ambient..
In questo progetto si aggiungono, per la prima volta in assoluto, Gli Archi Ensemble, raffinata ed affiatata orchestra d'archi di Palermo, formata dai primi strumentisti delle due orchestre stabili della città di Palermo (l'Orchestra Sinfonica Siciliana e l'Orchestra del Teatro Massimo), che hanno avviato la collaborazione con Mario Crispi a partire dal suo ultimo album solista “Arenaria”.
Sebbene la formazione artistica dei due ensemble sia radicalmente diversa, il risultato musicale è un mix sonoro e simbolico che supera facilmente qualsiasi steccato o distanza si possa concepire tra questi mondi musicali apparentemenre lontani.
In Risonanze Arcaiche Mediterranee si miscelano quindi suoni arcaici e “archestrali” (neologismo contestuale riferito al suono degli archi) che “risuonano” nelle sedimentazioni culturali più profonde di una incessante Odissea mediterranea (intesa come viaggio errante) e che fa del Mediterraneo (come dice il significato della parola stessa) un luogo che sta “in mezzo alle terre”, dove quest'ultime sono individuate con aree geografiche, storiche e di popoli.
Ed in questo errare s'innestano i suoni urbani, onirici ed eterei delle nuove tecnologie che, fondendosi ai suoni ancestrali ed acustici, ne enfatizzano i caratteri ipnotici o vi si oppongono alla ricerca di un sano equilibrio.
R.A.M. è anche l'acronimo di Random Access Memory (memoria ad accesso casuale) che, oltre ad essere la parte del computer finalizzata alle operazioni temporanee di elaborazione (come ad esempio nella computer music in tempo reale), nel caso di questo progetto artistico si riferisce simbolicamente anche all'accesso diretto a qualunque parte della “memoria” stessa, sia tecnologica che musicale, umana ed ancestrale..
La “memoria” diviene quindi segno sonoro, reminiscenza, riaffioramento, riuso ed evocazione in un continuum risonante che trova nella Grotta Grande del Vento di Frasassi un veicolo simbolico e multisensoriale unico ed irripetibile.