Duduk
Oboe popolare diffuso nell'area caucasica, nonche' strumento principe della musica tradizionale armena. E' costituito da un corpo in legno di albicocco di c/a trenta centimetri di foro interno cilindrico con un numero di fori variabile tra i nove ed i dieci, ed una grossa ancia doppia inserita nella parte superiore. Questa sua particolare conformazione organologica rende il timbro dello strumento molto caldo e sensibile a fluttuazioni timbriche e d'intonazione, facendo oscillare il suono tra quello di strumento a fiato e quello di strumento ad arco.
Ciaramella
Oboe popolare originario del Sud Italia, proveniente soprattutto dalla Campania e dal Molise. Consiste in un corpo di legno a foro interno conico che presenta lunghezza e numero di fori variabile e che termina con una parte "a campana" separata ed avvitata al resto dello strumento. Il suono e' prodotto da una doppia ancia inserita nella parte superiore relativamente grande rispetto alla dimensione dello strumento. Generalmente suona in coppia con la zampogna per l'esecuzione di novene natalizie, ma non e' raro sentirla suonare in altri contesti.
Marranzani e scacciapensieri
Lo scacciapensieri e' uno strumento ibrido, annoverato tra gli idiofoni (ovvero quegli strumenti che contengono in se' la parte vibrante). Sebbene ci˜ sia vero il suono dello strumento prende corpo solamente con una cassa armonica che proprio in questo caso viene creata dalla cavita' orale. Con la bocca infatti il suonatore oltre ad amplificare il suono organizza ritmicamente i vari armonici della componente acustica dello strumento facendo diventare lo scacciapensieri anche uno strumento "armonico" a fiato. In Sicilia prende il nome di marranzanu. In India è chiamato morcheeng.
Selijefloeyte
Strumento proveniente dalla Norvegia costituito da un semplice tubo di plastica, di legno o di metallo ma originariamente costruito in corteccia di albero (strumenti simili sono presenti anche in Italia) privo di fori se non quello superiore d'insufflazione e quello inferiore di uscita. La caratteristica principale e' quella di essere un "flauto armonico", in altre parole la tecnica esecutiva utilizzata e' quella di aprire e chiudere con un dito il foro inferiore d'uscita mentre si sta suonando il tono principale, e, aiutandosi con la pressione del fiato, enfatizzare le varie componenti armoniche dello strumento.
Whirlies
Strumento costruito con un tubo elettrico di plastica flessibile la cui lunghezza e' in funzione del tono che si vuole ottenere. Fatto roteare in aria, produce un suono sibilante enfatizzato negli armonici fondamentali del tubo. Altra tecnica utilizzata e' quella dell'insufflazione diretta nel tubo, che presentando la corrugazione ad anelli, consente la creazione di vortici d'aria che causano i vari suoni armonici.
Zummara
Clarinetto popolare presente un po' in tutta l'area del Maghreb ma e' molto usato soprattutto in Libia. Consiste in due canne della stessa lunghezza legate tra loro che sono identiche anche nel numero di fori, nella loro disposizione sui canneggi e nella lunghezza delle ance. Il suono ricavato e' un raddoppiamento del timbro dovuto alla leggera differenza d'intonazione delle due ance che fanno delle zummara uno dei pochi strumenti dotati di un "chorus" naturale.
Arghoul
Della stessa famiglia delle zummara e' anche l'arghoul clarinetto popolare policalamo appartenente alla musica tradizionale egiziana. A differenza delle zummara , l'arghoul, sebbene sia composto anch'esso da due canne legate insieme, presenta una canna senza fori (che puo' essere sia piu' lunga sia della stessa lunghezza di quella con i fori) che funge da bordone ed una canna con sei o sette fori praticati sul corpo dello strumento. Come la maggior parte degli strumenti a fiato ad ancia sia doppia che singola (come i clarinetti) anche zummara, arghoul , launeddas, hornpipe vengono suonati con la tecnica della respirazione circolare che consente al suonatore di ottenere un suono continuo utilizzando l'aria contenuta nella bocca. Contemporaneamente a cio', il musicista respira col naso per ricostituire la riserva da immettere immediatamente dopo nella bocca e poi nello strumento. Tutto questo avviene tramite la coordinazione dei muscoli della bocca e quelli della gola.
Launeddas
Le launeddas della Sardegna sono l'equivalente italiano dell'arghoul egiziano con la differenza che le canne sono tre anziche' due, con questi ruoli: bordone, accompagnamento, solista. Le tecniche d'emissione del suono sono identiche che per l'arghoul ma i suonatori di launeddas sono generalmente dei virtuosi dello strumento in quanto la musica tradizionale sarda richiede notevole bravura per l'esecuzione delle varie nodas (frasi musicali) che si susseguono in maniera incessante all'interno di una composizione e che vedono l'uso delle due mani in maniera indipendente per la creazione di contrattempi e sincopi alternate in maniera molto rapida.
Hornpipe ellenico, Monotsapuno, Benas
Clarinetti popolari diffusi nel bacino del Mediterraneo consistenti in un tubo di canna su cui sono praticati dai tre agli otto fori per le dita, avente un'ancia semplice ricavata da un tubicino di canna (come d'altronde anche l'arghoul, le zummara o le launeddas) ricoperta da una zucca affusolata con un foro sulla sommita' in cui si soffia e da un corno o un altro pezzo di zucca allungata all'estremita' del corpo dello strumento per amplificarne il suono.
Clarinetto balcanico in Sol
Questo tipo di strumento e' diffuso essenzialmente in Grecia ed in Turchia e consiste in un clarinetto costruito in metallo in scala di Sol, la cui accordatura permette d'eseguire agevolmente le scale musicali tipiche dell'area balcanica. Il suono e' molto cangiante a secondo dell'intensita' d'emissione del fiato e varia da un timbro dolce simile a quello del duduk a una sonorita' piu' nasale simile al fagotto dell'orchestra classica.
Maui Xaphoon
Il Mawi Xaphoon e' un semplice clarinetto costruito da un unico pezzo di bambu'da cui e' ricavato anche il bocchino su cui e' legata l'ancia vibrante. Lo strumento e' di circa trenta centimetri ma, a secondo delle tonalita' puo' arrivare anche a dimensioni maggiori. Presenta otto fori lungo tutta la parete anteriore e un foro posteriore utilizzato anche come portavoce nel registro acuto. Il suo e' molto pastoso e ricco di espressivita'.E' stato inventato sulle Isole Hawaii.
Ney persiano, turco e arabo
Il Nay appartiene alla famiglia dei flauti obliqui costruiti in canna con imboccatura libera (senza foro laterale d'insufflazione o senza becco tipo flauto dolce) ma puo' essere diviso in due famiglie: quello persiano e quello turco/arabo. La differenza e' essenzialmente procurata dalla tecnica di produzione del suono che, radicalmente differente tra le due tipologie, vede in quella persiana una produzione del suono "interdentale". Avviene in altre parole un contemporaneo uso dei denti, della lingua, del palato e delle labbra per l'emissione di una semplice nota e, come si puo' capire, la tecnica e' molto complessa nel suo apprendimento. Tutto cio' permette al suonatore di produrre un suono molto soffiato e di acquisire la capacita' di variare la componente armonica del suono anche all'interno di una nota stessa. La tecnica turco/araba e' invece "bilabiale" nel senso che la produzione del suono e' assegnata esclusivamente ad entrambe le labbra che, concorrendo a creare il foro d'emissione, sono appoggiate al bordo superiore del flauto, che tenuto obliquamente (questi flauti sono chiamati anche "flauti obliqui"), consentono la produzione di un suono molto dolce ed espressivo.
Bansuri
Flauto traverso costruito in bambu' tipico della musica classica indiana e diffuso anche in aree geografiche limitrofe all'India. Viene costruito in varie fogge e dimensioni dato che ogni tonalita' possiede uno strumento di riferimento. La sua impugnatura classica e' particolare in quanto l'otturazione dei fori e' dovuta non esclusivamente alla punta delle dita, ma intervengono per alcuni fori anche le falangi, cosa che diviene possibile con una particolare posizione del pollice "a monte" (ovvero quello piu' vicino l'imboccatura) inizialmente molto faticosa da adottare. Cio' risulta evidente soprattutto negli strumenti di grandi dimensioni che possono essere suonati agevolmente solo con l'adozione di questa tecnica. Generalmente, il suonatore di bansuri predilige l'uso di strumenti bassi, in quanto l'espressivita' viene ad essere favorita dalla rotondita' del suono. A cio' si aggiungono la tecnica dei glissati nonche' le regole della musica classica indiana, che fanno dello strumento uno dei piu' bei flauti da ascoltare.
Flauto Yi
Strumento a fiato di origine cinese costruito in bambu' che consiste in flauto traverso a membrana, avente cioe' tra il foro d'insufflazione ed i fori per le dita, un ulteriore foro che e' ricoperto con una sottilissima pellicola di bambu'. Il suonatore ottiene cosi' un timbro ronzante, dovuto sia alla vibrazione dell'aria contenuta dallo strumento, sia alla pellicola di bambu' messa in vibrazione contemporaneamente.
Flauto ad imboccatura modificata
E' uno strumento a fiato composto dal corpo di un flauto traverso dell'orchestra classica, cui e' stata sostituita la testata (la parte superiore dove si appoggia la bocca) con un'imboccatura di nay persiano.
Cio' consente di suonare il flauto con le tecniche sia di nay persiano sia di nay arabo
Kaval rumeno.
E' un flauto gutturale a becco invertito che si suona alternando la tecnica d'insufflazione vocale con la tecnica degli armonici naturali. E costruito in legno di ciliegio e presenta cinque fori intonati in scala ungherese.
Sikus
I sikus sono un tipo di flauto di Pan diffuso su tutto l'altipiano andino. Generalmente vengono suonati in coppia dato che ogni strumento possiede la meta' delle note della scala musicale che vengono pertanto alternate sui due strumenti. Di questi strumenti ne esistono vari tagli e dimensioni e spesso vengono formate vere e proprie bande. Strumenti simili sono presenti anche in Europa ed in Italia si ritrovano a Caslino d'Erba sotto il nome di "firlifoei"
Antara, nei rumeno, rondador.
Questi strumenti, anch'essi appartenenti alla famiglia dei flauti di Pan, hanno la caratteristica di essere suonati, a differenza dei sikus, da un solo suonatore. Nel caso del nei rumeno la tecnica esecutiva raggiunge livelli estremi di virtuosismo dovuta anche all'adozione di glissati che aumentano l'espressivita' dello strumento.
Il rondador e' invece particolare nella sequenza delle canne dato che la scala presenta le note alternate (una bassa ed una alta con intervalli dalla 3a alla 4a) che spesso vengono suonate a coppie producendo cosi' doppi suoni.
Didjeridoo
Il Didjeridoo aborigeno rappresenta uno degli strumenti musicali piu' primitivi nel mondo, sia perche' e' usato da migliaia di anni proprio dalle tribu' aborigene dell'Australia, sia perche' la costruzione tradizionale avviene naturalmente e non tramite l'azione dell'uomo. Il Didjeridoo e', infatti ,un semplice tronco di eucaliptus (di dimensioni variabili dagli 80 cm ai 2 metri) scavato dalle termiti giganti che viene raccolto e immediatamente suonato dal raccoglitore. L'incontro tra il suonatore e' lo strumento e, tra le altre cose, considerato magico ed inappellabile. La tecnica esecutiva e' basata sulla respirazione circolare dove le vibrazioni prodotte dalle labbra consentono di enfatizzare le componenti armoniche del tono fondamentale che lo strumento produce, e su queste sono aggiunti suoni prodotti dalla voce che vengono organizzati musicalmente in chiave ritmica.
Brogna
La brogna e' in realta' una conchiglia di grosse dimensioni a cui viene praticato un taglio all'estremita' superiore della "chiocciola" in modo tale da creare il foro d'insufflazione. La tecnica esecutiva e quella del corno naturale ovvero la vibrazione e' creata dalle labbra del suonatore che vengono strette e fatte vibrare. La brogna e' uno strumento diffuso presso tutte le culture che hanno un rapporto diretto con il mare e come tutte le cose varia il nome a secondo delle zone e le epoche: "corru marinu" in Sardegna, "buccina" nell'Antica Roma ecc.
Wind Controller
Strumento a fiato elettronico che consente di controllare sintetizzatori e campionatori con una tecnica d'esecuzione musicale ed una diteggiatura tipica degli strumenti a fiato come il sassofono, il flauto traverso, il clarinetto o l'oboe.
Looper
Strumento elettronico basato su microprocessori e memoria ad accesso casuale che consente la registrazione in tempo reale di qualsiasi suono sia immesso. Questa registrazione e' restituita al suonatore immediatamente dopo la sua esecuzione consentendogli di creare un arrangiamento della composizione in tempo reale. Alcuni modelli sono molto sofisticati e comprendono una serie di opzioni gestibili dal musicista in "corso d'opera": cio' ne fa lo strumento principe per la composizione e le performances da "one man band"
Campionatore
In inglese chiamato sampler, il campionatore e' uno strumento elettronico basato su un computer dedicato alla registrazione digitale dei suoni e alla loro duplicazione e manipolazione, gestibile poi da qualsiasi strumenti MIDI (ovvero periferica esterna che immette dati e codici di tipo musicale).
Processore Digitale di Segnale (DSP)
Questa e' la famiglia degli strumenti elettronici conosciuti come effetti e processori del suono e spazia dai semplici reverberi ed echi, a veri e propri computer in grado di modificare il suono in tutte le sue componenti.
Harmonizer
In italiano si puo' tradurre come "armonizzatore", ovvero come computer dedicato al processamento del segnale audio finalizzato ad un suo sdoppiamento a piu' voci, capace di creare vere e proprie armonie che seguono in maniera "intelligente" (secondo le regole dell'armonia semplice) la melodia immessa nello strumento.
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