Descrizione
MARIO CRISPI
duduk armeno, bansuri indiano, ney arabo, caval rumeno, vocal & flute beat box, flauto ad imboccatura modificata, whirlies, MIDI wind controller, darbouka, bendir, looper, harmonizer, piano, voce
ENZO FAVATA
sassofono soprano e tenore, clarinetto basso, clarinetto contralto, live electronics real time, looper, multi harmonizer, voce.
INSULAE
- insulae* (isole) 4.08
- pelagus (mare) 6.38
- operam do* (lavorare) 5.00
- salinae* (saline) 7.03
- aperio (rivelare) 1.59
- doctrina* (teoria) 4.00
- signi* (segni) 5.26
- chorus (danza) 5.36
- aer Concentus (armonie d’aria) 5.54
total time 45.31
CREDITS
Composizioni Enzo Favata – Mario Crispi;
Arrangiamenti Enzo Favata & Mario Crispi – Mario Crispi*
Editing, postproduzione e miscelazioni Mario Crispi;
Masterizzazione Massimiliano Nevi – BitBazar – Roma
Fotografie Cinzia Garofalo;
Traduzione latina Melina Orobello;
Grafica Michele Rando | visus
Produzione Formedonda / Jana Project
Recorded & mixed in january 2011 Roma -Studio Zefiro
Produced by Formedonda / Jana Project
© 2011 isola dei suoni records (italy)
info@isoladeisuoni.com
www.isoladeisuoni.com
distribuzione EGEA Music
Sergio Spada –
INSULAE
Enzo Favata, Mario Crispi
Jazz- Isola Dei Suoni – catalogo: Is005 durata: 45’31 ” Anno: 2011
Recensione su Suono n ° 459 – 12-2011
Insulae è l’affascinante prodotto finale nato dall’incontro tra la musica di Enzo Favata e quella di Mario Crispi. Entrambi sono degni esponenti della nostra musica popolare, del jazz e persino delle più moderne tendenze dei suoni prodotti in Italia. Entrambi suonatori di strumenti a fiato, clarinista e sassofonista di Favata, Crispi si dedicano maggiormente alla scoperta di strumenti tradizionali in molti paesi. Favata è sarda di Alghero, ed è spesso al fianco di grandi musicisti jazz e protagonista di bellissimi progetti nel suo nome, Crispi è siciliano (è stato co-fondatore di Agricantus) ed è un eccellente suonatore di flauti indiani o armeni. I due sono artisti alla costante ricerca di nuove frontiere, delle culture del mondo e dei suoni che ne derivano, e celebrano anche la tradizione delle rispettive isole. In questo lavoro, che si sviluppa attraverso nove affascinanti tracce, creano atmosfere davvero magiche espandendo i suoni dei loro strumenti, campionando abilmente una parte ritmica avvolgente, circolando con efficaci loop sonori che accolgono le parti suonate da loro nel loro letto. sax, clarinetti, flauti. Navighi in un unico flusso di suoni onirico che sembra essere continuo e funziona meravigliosamente anche nel suo appello a ideali, paesaggi antichi, culture e forme di vita e socializzazione, denominati nella lingua latina originale e sottotitolati con le loro traduzioni italiane. I due musicisti, grazie alle soluzioni elettroniche mai abusate e assolutamente lontani dalla freddezza di alcuni suoni moderni, a volte possono fondersi alla perfezione e trovare spazio per alcune preziose opere da solista, mai mirate allo stile ma parte di un sentimento comune reale, molto sensibile.
Sergio Spada
Voto artistico: 8.5
Voto tecnico: 8
Gerlando Gatto –
A proposito di Jazz di e con Gerlando Gatto
Enzo Favata / Mario Crispi – “Insulae” – Isola dei Suoni 005
Ecco uno di quei pochissimi album che lasciano davvero il segno. Me lo propongono due musicisti “isolani”: il sardo Enzo Favata, il siciliano Mario Crispi. In realtà i due hanno un’esperienza musicale piuttosto diversa. Crispi è più legato alla ricerca etnologica: fortemente attratto prima dalla musica tradizionale della sua terra e poi da quelli dei cinque continenti con una predilezione particolare per le terre che in qualche modo gravitano intorno al Mediterraneo, ha fatto dello studio di queste espressioni popolari il significato della sua vita artistica; da qui la ricerca sul campo, da qui la difficile arte di costruire un’intera serie di strumenti etnici altrimenti introvabili, da cui una musica con caratteristiche assolutamente uniche. Più legato al mondo del jazz, Enzo Favata ha costruito una solida reputazione non solo per le sue qualità strumentali ma anche per le sue qualità compositive, tutte caratterizzate da una linea melodica elegante e originale; molti dei suoi cd, incluso qui, mi piace ricordare “Islà” del 1994 anche perché ho assistito alla sua felice gioiosa produzione. Partendo da queste premesse, i due mettono la loro eredità al servizio dell’altro, con molta umiltà e soprattutto con un grande desiderio di scoprire cosa potrebbe portare il suonare insieme. Bene, il risultato è ora disponibile a tutti: tre quarti d’ora di musica visionaria assolutamente imprevedibile, che ti trasporta in una terra di nessuno dove i suoni sono i padroni, suoni derivanti da un continuo intreccio di timbri, armonie, segnali tematici a crea atmosfere arcaiche di straordinaria modernità grazie anche a un uso molto contenuto e intelligente dell’elettronica. Un disco da ascoltare, magari lasciandoti andare al flusso delle emozioni.
Andrea Direnzo –
M&D (Music & Discs) – Gennaio 2012 – Vetrina / Album
ENZO FAVATA – MARIO CRISPI
insulae
Isola dei Suoni / Egea 8015948303382
**** 1/2
L’incontro artistico tra le due anime “isolane” di Enzo Favata e Mario Crispi ha dato vita a “Insulae”, un progetto in cui vari mondi musicali si fondono per creare un mix sonoro di grande effetto e coinvolgimento. Dalla musica etnica al jazz, fino all’elettronica, l’ascolto è un susseguirsi di atmosfere arcaiche e oniriche che ci trasportano in un’altra dimensione, ricca di suggestioni e miti antichi, in particolare quelli appartenenti alla cultura dei due musicisti, rispettivamente sardi e siciliani. Emergere è anche una profonda connessione con le radici, con il mare, un elemento essenziale avvolto nel mistero e nell’incertezza, topos naturali e immaginari in cui vengono compiuti viaggi indefiniti e avventurosi. Tra gli episodi più affascinanti, da notare la title track, Pelagus, Salinae e Aer Concentus, in cui il latino viene usato con un senso preciso e cioè come lingua di mediazione tra Occidente e Oriente. Ci sono molti strumenti a fiato usati dai due maestri, in particolare da Crispi che suona il duduk armeno, il bansuri indiano, il ney arabo e il caval rumeno. Album di ricerca in cui le anime di Favata e Crispi fluttuano leggere e libere di esprimersi.
(Andrea Direnzo)
Salvatore Esposito –
Enzo Favata & Mario Crispi – Insulae (Isola dei Suoni/Egea)
B-CHOICE – Blogfoolk
La storia di Insulae ha il suo fascino intrinseco sia per il soggetto trattato che per i modi in cui è nata. È infatti una raccolta di nove pezzi nati dall’incontro artistico tra Enzo Favata e Mario Crispi, entrambi suonatori di strumenti a fiato che hanno dato vita a un percorso di ricerca comune volto ad approfondire la dimensione polistrumentale applicata all’elettronica. Il disco, dedicato alle Isole non solo come tributo alla rispettiva patria Sicilia e Sardegna ma anche come concetto filosofico, si snoda attraverso un itinerario parallelo che entrambi i musicisti si trovano ad esibirsi, con Favata che parte dalla Sardegna per riscoprire e rafforzare le sue radici musicali con improvvisazione e jazz, e Crispi, che continua i suoi studi sugli strumenti a fiato dai cinque continenti e continua a scavare nell’immaginario della tradizione siciliana. Alla fine i due percorsi convergono in un approccio molto simile alla ricerca, che lo ha reso quasi un continuo lavoro in corso li porta ad avvicinarsi ai suoni antichi e moderni con un grande senso della misura e senza mai perdere la loro figura artistica personale. Il risultato è sorprendente e si sviluppa attraverso un timbro continuo e un dialogo tematico che delineano un percorso musicale completamente originale ma che si riferisce a suoni distanti, quasi la stratificazione culturale parla solo una lingua in futuro. In questo senso fondamentale è l’uso del latino per i testi, un uso in molti modi simbolico inteso a dimostrare come mediazione anche culturale tra Oriente e Occidente, ma soprattutto funzionale alla piena realizzazione di questo disco da un punto di vista concettuale. L’ascolto è quindi una sorta di viaggio onirico tra passato, presente e futuro, in cui accompagnato dalle linee melodiche dei due strumenti a fiato, talvolta suonate naturalmente a volte filtrate, si entra in contatto con paesaggi sonori unici che riconducono al concetto originale di melodia, ai suoni primordiali, fino al suono del respiro vitale.
Salvatore Esposito