Agricantus: Turnari

12,50

Turnari – 2014 – CNI – Italia

Un lavoro durato 18 mesi di gestazione con il quale Agricantus, guidata dai fondatori e membri storici Mario Crispi e Mario Rivera, riprende il cammino tra i suoni e le atmosfere delle “culture altre”.
“Tornare”, rincontrare, rinascere, riprendere, ripercorrere…
Raccogliere frammenti del proprio passato, materiali da plasmare per costruire un nuovo futuro. Come in un lungo ritmo naturale che “torna” e si rinnova ogni volta, Agricantus prende a prestito gli “universali” della ciclicità stagionale, fatta di equinozi e solstizi, di pleniluni e noviluni che si ripetono senza sosta, simili a se stessi, ma pur sempre diversi e rinnovati. Agricantus riparte da qui, ovvero dal proporre un percorso della durata ideale di un anno che, segnato dal semplice e ancestrale concetto dell’incedere delle regolarità astrali, indichi anche il ritorno di un nuovo percorso artistico.

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Description

Una dimensione collettiva che la band concepisce come un recupero del proprio passato umano, artistico e di valori, insieme ad amici e compagni di viaggio vecchi e nuovi. A Mario Crispi e Mario Rivera si affiancano Federica Zammarchi (voce – electronics), Giovanni Lo Cascio (batteria – percussioni) e Giuseppe Grassi (mandoloncello – mandola) a cui si aggiungono, in qualità di ospiti e collaboratori, Massimo Laguardia, Giuseppe Panzeca, Enzo Rao, Pivio & Aldo De Scalzi e Nello Mastroeni.
Turnari è, dunque, un intenso lavoro di équipe che, non a caso, torna ad essere prodotto da Paolo Dossena e Compagnia Nuove Indye, produttore e casa discografica storici che hanno pubblicato e promosso nel Mondo, fin dalla nascita, tutti i successi di Agricantus.

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Note

Produced by Agricantus – Paolo Dossena
P+C 2014 Look Studio – CNI Music

Codice a barre: 8026467910111

7 reviews for Agricantus: Turnari

  1. Ernesto Assante

    Agricantus, il nuovo album “Turnari” ha la voce di Federica Zammarchi
    “Turnari” come “tornare”: il disco della storica formazione di world music nato a Palermo affianca ai vecchi componenti la nuova “frontwoman” Federica Zammarchi: “Mi sono sentita subito a casa, trattata come una di famiglia”

    L’album si intitola Turnari e mai titolo fu più adatto per il “ritorno” in scena di una band come quella degli Agricantus. “Ritorno” o, piuttosto, nuovo inizio, perché se è vero che la formazione palermitana non è mai davvero andata via e che già lo scorso anno aveva pubblicato un album, Kuntarimari, Turnari è il primo progetto che vede la band con una nuova cantante, unica voce per un progetto che, pur riprendendo anima e suono dei “vecchi” Agricantus, prova a immaginare musica nuova e adatta ai tempi. La voce femminile è quella di Federica Zammarchi, che affianca Mario Crispi e Mario Rivera, storici componenti della band, Giuseppe Grassi e Giovanni Lo Cascio.

    leggi l’intervista
    Intervista Ernesto Assante “Repubblica”

  2. Gino Castaldo

    “Turnari” Agricantus – CNI” –
    Gino Castaldo, la Repubblica, 1 giugno 2014

    Nuova veste per la storica formazione palermitana con la voce di Federica Zammarchi. Arriva nuova linfa per un progetto di world music che rinnova con grinta il suo profondo senso di appartenenza.

  3. Elio Bussolino

    Agricantus Turnari – C.N.I.
    Elio Bussolino – Rockerilla

    Di primo acchitto verrebbe da affiliarne il suono a quell’elettropop che rimbalza agile e accattivante nella clubland globale, ma non ci vuol molto ad accorgersi che quello altro non è se non il veicolo di una musica che viene da molto più lontano. Nel tempo e nello spazio. Il segreto di Agricantus del resto è sempre stato alla luce abbagliante del sole della loro Sicilia, depositario di melodie e suggestioni millenarie che trovano nella tecnologia sonora contemporanea forme, espressioni e trame in piena sintonia con le sensibilità musicali del presente. E Turnari rilancia con coerenza e decisione quel fortunato disegno attraverso DODICI VIVIDI SAGGI DI WOLRD MUSIC ISPIRATA AlLLA CICLICITA’ DEL TEMPO.

  4. Guido Festinese

    Agricantus Turnari – C.N.I.
    Guido Festinese
    Il Giornale della Musica n.316, luglio 2014, p.70

    L’ultimo avvistamento è stato al concerto del 1° maggio. Prima c’era stato un silenzio discografico di diversi anni, ma che lasciava preludere a qualche ulteriore tappa di un viaggio iniziato nell’ormai archeologico 1979. Chi segue con attenzione le vicende della world music italiana in libera declinazione meridionale avrà notato che la vocalist di Agricantus è cambiata: adesso c’è in formazione Federica Zammarchi, cantante sopraffina che arriva da esperienze ben diverse dal folk progressivo: dai bordi del jazz e del rock. Poco male, perché in Turnari Zammarchi sfoggia una voce che più classicamente Agricantus non si potrebbe nelle timbriche, con tanto di approccio “yodelizzante” applicato alla densa materia ritmica che, parecchi anni fa, conquistò i cuori critici del mondo anglosassone. Un traguardo che non molti gruppi italiani del genere hanno potuto tagliare. Turnari, raccontano gli Agricantus, è da intendersi sia come “ritorno” sia come “nuovo inizio”. In formazione ora ci sono gli “storici” Mario Crispi e Mario Rivera, con Giuseppe Grassi alle mandole, e Giovanni Lo Cascio alle percussioni etniche. Ma a caratterizzare un suono “pan-etnico” che risulta immediatamente riconoscibile fin dall’iniziale “Qanat” provvedono anche amici di vecchia data: a partire dal duo ligure Pivio e Aldo De Scalzi, a chitarre e sintetizzatori. E che gioia riascoltare il violino elettrico di Enzo Rao, che avevamo un po’ perso di vista.

  5. Salvatore Esposito

    Agricantus – Turnari (Compagnia Nuove Indye, 2014)

    Raccontare la storia degli Agricantus vuol dire raccontare anche un pezzo importante della world music in Italia, il loro percorso artistico, cominciato a Palermo nel 1979, è stato caratterizzato da una continua tensione verso la ricerca di sonorità che mescolassero la tradizione siciliana e più in generale quelle del Mediterraneo con il rock e l’elettronica, il tutto condito da una particolare cura nella scelta e nell’utilizzo degli strumenti tradizionali. Il loro percorso artistico si era però improvvisamente arrestato dopo la pubblicazione di “Habibi” nel 2005, a distanza di quattordici anni due dei membri fondatori del gruppo, Mario Crispi e Mario Rivera hanno deciso di riprendere il discorso interrotto, e grazie al produttore Paolo Dossena, hanno ridato linfa vitale al progetto, con l’ingresso nel gruppo della talentuosa vocalist e musicista Federica Zammarchi, e con il supporto di Giuseppe Grassi e Giovanni Lo Cascio. Dopo diversi concerti insieme, è nata l’idea di realizzare un disco, e così ha preso vita “Turnari”, la pubblicazione di questo come back album, è stata l’occasione per intervistare Mario Crispi, con il quale abbiamo ripercorso le tappe della reunion, ed approfondito la genesi e i temi del disco.

    leggi l’intervista
    https://www.blogfoolk.com/2014/07/agricantus-turnari-compagnia-nuove.html

  6. Francesca Grispello

    Agricantus
    Turnari

    Gli Agricantus ritornano con un nuovo album: dopo cambi di formazione, lo scioglimento nel 2008 e un periodo di silenzio, nel 2013 i fondatori Mario Crispi e Mario Rivera danno vita al progetto ‘reunion’ che riapre un percorso musicale teso a raccogliere e rilanciare ciò che si è seminato. Ed è proprio per questo che nasce Turnari.

    E qui la digressione personale è d’obbligo perché gli Agricantus sono legati ad un momento preciso della mia vita. Dopo l’orale per la maturità lasciai andare via l’adrenalina con un bellissimo concerto e alla fine mi regalai pure quel gran disco di Tuareg. Gli Agricantus mi colpirono per la ricchezza dei suoni, per le atmosfere evocative, la concentrazione e allo stesso tempo la presenza sul palco con sorrisi e gioia.
    Il gruppo (il cui nome deriva dal latino “canto della terra”) dalla fine degli anni ’70 ha dato una consistente direzione al folk, raccontando il meticcio, concentrando gli sforzi nel far convivere diverse anime, diversi strumenti e diverse lingue, il tutto in chiave elettronica. Complici nella buona riuscita dell’operazione due personalità decisive come Pivio e Aldo De Scalzi.
    Ecco che ascolto Turnari: tornare appunto, ri-tornare per ri-orientarsi, per mettersi in gioco. Turnari nasce dall’esigenza di convogliare nuove energie e una rinnovata linfa.

    Scritto e cantato in dialetto siciliano (tradotto in italiano e inglese nel booklet), il disco è un concept sulla ciclicità del tempo. Ha 12 tracce come i mesi dell’anno e racconta di sogni (Nsunnai) e destini migranti (Cantu errami), di percezioni sottili e cambiamento (Canciari), di amore per la vita (Stu jardinu si tu) e per i propri compagni di viaggio (Nzemmula) e della linfa creativa che anima colui che immagina (Sentimentu). Da segnalare Omini, con il testo e la musica di Gino Magurno: il brano è la trasposizione in siciliano del già edito Uommene da cui è stato ricavato un video con Pietra Montecorvino, Federica Zammarchi, Roberta Alloisio e Roberta Albanesi.
    Colpisce la versatile Federica Zammarchi – che sostituisce Rosie Wiederkehr – e da toscana stupisce per la convincente pronuncia e per l’interpretazione.

    Gli Agricantus confezionano un disco di alto pregio, ricchissimo di spunti, colori, impeccabile e a tratti commosso, ma senza quella zampata di novità che ci si aspetta da un gruppo con tale storia e che è stato capace come pochi di varcare i confini nazionali.
    Affiancati dallo storico produttore Paolo Dossena, Crispi e Rivera, da musicisti di razza e di gusto, hanno individuato colleghi validi come Giovanni Lo Cascio, Giuseppe Grassi e un ispirato Enzo Rao al violino. Suoni elettrici, folk e tanti strumenti per un lavoro di gruppo suonato e non campionato. Brani come Nsunnai, Turnari, Canciari e Sentimentu restano più di tutti a seminare nuove stagioni di terra e di vita.

  7. Gabriele Longo

    Agricantus – Turnari

    Tornare, reincontrare, rinascere, riprendere, ripercorrere… Raccogliere frammenti del proprio passato, materiali da plasmare per costruire un nuovo futuro. Gli Agricantus, dopo una separazione durata anni e segnata da vari ripensamenti, riprendono la strada interrotta con i suoni e le suggestioni delle ‘culture altre’ e realizzano un bel progetto discografico di grande respiro, Turnari. Escono ancora una volta per la storica etichetta CNI, Compagnia Nuove Indye, e la produzione del suo fondatore, Paolo Dossena.
    Turnari è un progetto che coagula intorno a sé l’anima storica della band rappresentata da Mario Crispi, con i suoi strumenti a fiato originari dei paesi arabi che si affacciano sul Mediterraneo, e Mario Rivera al basso elettrico e acustico, insieme con nuova linfa umana e artistica che risponde ai nomi di Federica Zammarchi, nuova vocalist, Giovanni Lo Cascio alla batteria e Giuseppe Grassi alla mandola, mandoloncello e mandolino. Maestri della contaminazione, gli Agricantus con questo CD sembrano volersi riappropriare di quella dimensione umana che è stata la scintilla iniziale del loro fare musica con il cuore rivolto ai cicli vitali legati alla terra. Suono, quindi, originato da strumenti acustici, veri, accompagnato come da spezie ben dosate da sonorità campionate che esaltano l’autenticità del messaggio culturale senza stravolgerlo.

    Gabriele Longo

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