Nuove recensioni ed interviste

Nuove recensioni ai lavori Arenaria, Left by the Ship (O.S.T.), Insulae (con Enzo Favata)

ed una lunga intervista a Mario Crispi su BLOGFOOLK tenuta in occasione del Medimex 2011 a Bari.

Sempre al Medimex un'altra intervista rilasciata per Radio Sound City di Bari

 

 

Left by The Ship

“Left By The Ship” in proiezione a Roma

Left by The ShipLeft by the ship, il film documentario di Emma Rossi Landi e Alberto Vendemmiati sugli Amerasian filippini, con le musiche di Mario Crispi, è tra i cinque film finalisti nel Doc/It Professional Award

 

Proiezioni: 30 novembre (Sala Deluxe) – repliche: 2/3/4 dicembre (Sala Volonté) – ore 21,00

 

 

Doc/it Professional Award è il premio attribuito dalla categoria professionale al miglior documentario italiano dell’anno.

Il premio Doc/it Professional Award è l’occasione per creare un momento di dibattito e confronto all’interno della categoria offrendo la possibilità di visionare opere che sempre più dimostrano qualità e riscontro di pubblico, ma che difficilmente trovano spazio nei circuiti di diffusione tradizionali.

L’iniziativa, coordinata da Christian Carmosino e Alessandro Rossi, è stata resa possibile grazie alla directory di settore www.italiandoc.it progetto sviluppato da Lorenzo Burlando per l’associazione Doc/it con l’intento di promuovere e dare visibilità alle opere documentarie prodotte in Italia.

Il Doc/it Professional Award, con premi in servizi e denaro per un valore complessivo di oltre 14.000 €, verrà assegnato, nell’arco di una serata di gala il 17 dicembre, al termine di un ciclo di proiezioni che si terrà dal 10 novembre al 7 dicembre 2011 presso la Casa Del Cinema di Roma e vedrà protagonisti i migliori cinque titoli votati dall’Academy.

I 5 film finalisti del Doc/it Professional Award verranno inoltre promossi da Doc/it in tutte le occasioni professionali dei successivi 12 mesi.

link alla pagina del sito del festival

LEFT BY THE SHIP: pubblicata la colonna sonora

Disponibile dal 20 novembre “LEFT BY THE SHIP”,
la colonna sonora originale dell’omonimo film a firma di Mario Crispi

per chi fosse interessato il disco è disponibile su:
http://www.pivioealdodescalzi.com/html/other.php

“LEFT BY THE SHIP”, un film di
Emma Rossi Landi & Alberto Vendemmiati

TRACK LIST

01 Opening 03:19
02 JR 01:20
03 Meetings* 02:05
04 Sequence of mothers 03:44
05 Charlene 01:38
06 Not so different 01:58
07 Margarita 02:25
08 The river 02:06
09 Class suite 02:20
10 Dry season** 02:40
11 Thoughts 01:47
12 In the car** 02:46
13 Travelling 03:57
14 Ending 03:12

composition, programming & orchestration
Mario Crispi

additional composition, orchestration (*, **)
Pivio & Aldo De Scalzi

guitars:
Giuseppe Lomeo
Aldo De Scalzi

violins:
Elena Aiello,
Alessandra Dalla Barba,
Laura Sillitti

violas:
Daniele Guerci,
Alessandro Sacco

cellos:
Arianna Menesini,
Jee Suk Schiffo

recording:
Formedonda Studio
(Palermo),
Trancendental Studio
(Genova)

mastering:
Cantoberon
(Roma)

sound engineers:
Claudio Pacini,
Patrick Simonetti

production:
Formedonda
– Italy 2010
P  2010 – I dischi dell’Espleta
© Creuza

Note del compositore/annotation by composer

La storia di un popolo è spesso segnata dalle sue conquiste o dai suoi conquistatori ovvero dalle tracce che lasciano le reciproche impronte sulle terre abitate dall’altro. E pur possedendo una propria identità culturale più o meno forte, il dominato è costretto, nel bene e nel male, ad aprire al dominante quelle porte intime del proprio essere e che da quel momento in poi ne causeranno una modifica senza ritorno. Il caso degli Amerasian filippini è ancora una volta un esempio di colonialismo reiterato, con conseguenze umane individuali devastanti, incrementate in modo esponenziale da invasioni militari “strategiche”, prima, e dall’imposizione di modelli culturali da estrema periferia d’impero, poi. Nei visi e nelle espressioni dei filippini si leggono perciò tutte quelle tracce indigene miscelate a tratti somatici e fonemi spagnoli (i precedenti conquistadores) e nordamericani profondi. Le storie individuali annegano in solitudini complesse e da forti lineamenti interiori che divengono emblema dello smarrimento umano e sociale di questa consistente parte di popolo. La musica composta di “Left By The Ship” cerca quindi di descrivere un mondo intimo di ricerca di un’identità negata, sia essa indigena, sia essa acquisita, dove le sonorità e le atmosfere di un mondo d’oltre oceano (che guarda caso suggeriscono altre periferie rurali e di sperdute highway transnazionali), fatto di suoni di chitarra folk, modi blues e sprazzi di minimalismo si intercalano a reminiscenze di jotas da rondalla filippina e sonagli di bambù. Le emozioni scaturite sono ora di abbandono, di nascita e rinascita, ora di disperazione e speranza, nella ricerca di un legittimo riconoscimento familiare e di dignitosa appartenenza al consorzio umano: diritti che tardano entrambi ad arrivare.

The story of a people is often marked by their conquests or by their conquerors, or by the traces and footprints left on earth. While having their own cultural identity, more or less strong, the dominated people are forced, for better or worse, to open the doors of their “being” to the dominant people: from that moment on they will undergo a change of no return. The case of Filipinos Amerasian is once again an example of reiterated colonialism, with human individual devastating consequences, exponentially increased from military “strategic” invasions followed by an imposition of cultural models of extreme periphery of empire. On the faces and in the expressions of Filipinos can read all the indigenous tracks mixed with deep Spanish and North American somatic features and phonemes. The individual stories are drowning in complex solitudes with strong interior outlines that become emblematic of the human and social bewilderment. The music composed tries to describe an intimate world of search of a denied identity, whether indigenous or acquired. The sounds and atmosphere of an overseas world (that, as chance would have it, they suggest other rural surroundings and secluded transnational highways) are constituted by the sounds of folk guitar, blues and flashes of minimalist ways, interspersed with reminiscences of jotas of Filipino rondalla and bamboo rattles. The resulting emotions sometimes are dejected, of birth and rebirth, or of despair and hope in the search for a legitimate recognition of family and for a decent belonging to the human society: both elements are slow in coming.

per chi fosse interessato il disco è disponibile su:
http://www.pivioealdodescalzi.com/html/other.php

Recensione su “Arenaria”

IL GIORNALE DELLA MUSICA 06/09

dischi & media pag. 70 Ballando/Italia
Malìa di Sicilia

Mario Crispi: Arenaria
Suono Records

Pietra d’Aspra, il nome palermitano dell’arenaria, è una metafora della cultura isolana e della ricerca del polistrumentista Mario Crispi, mente sonora di Agricantus e avvezzo al rapporto dialettico tra respiro acustico dei fiati tradizionali, suoni d’ambiente e tecnologie di riproduzione sonora.

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Intervista su Mondomix

“Scavando nella storia” di Andrea Scaccia

Intervista uscita su “Mondomix” estate 2009:

Secoli di storia raccolti in una roccia, stratificazioni che racchiudono il segreto del tempo come fossero uno scrigno.
Mario Crispi con il suo ultimo lavoro “Arenaria” torna a raccontare la propria terra, la Sicilia, attraverso uno splendido concept.

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MONDOMIX