L’amore al tempo dei “…Montecchi e dei Cappelletti, ne la Verona di Bartolomeo Scala…”, un amore così forte che “…tutte le volte che lo racconti sembra impossibile debba così finire…”.
La formula racconto-concerto ci permette, attraverso la fusione di parola e musica, di creare una partitura globale con intrecci contrappuntistici e concertazioni che diventano uno straordinario veicolo di fruizione da parte del pubblico.
Le novelle del Bandello, ricca fonte di ispirazione per Shakespeare, sono un ritratto straordinario del suo tempo. Il carattere “popolare” della musica riesce a sottolineare lo stile narrativo del Bandello, dove costumi, modi e situazioni vengono raccontati con leggerezza, semplicità ed efficacia emotiva. Ma anche quando la struttura letteraria, come in un crescendo, si incupisce fino a diventare nera, quando gli avvenimenti precipitano e la tragedia lentamente incombe, è la stessa musica popolare a venire in soccorso alla storia adattandosi a dipingere e rendere vivi i nuovi colori del racconto.
Sebbene in un linguaggio completamente diverso, la novella del Bandello non ha nulla da invidiare all’opera shakespeariana per potenza emotiva, intreccio, alternanza di climi.
È anzi divertente notare le differenze con l’opera di Shakespeare : da come si svolge la storia d’amore tra i due amanti che più e più volte si accoppiano nel giardino “essendo Romeo giovine, di forte nerbo e molto innamorato”, a Giulietta che vuole raggiungere il suo Romeo travestendosi da uomo, all’ambigua figura di frate Lorenzo, a come muore Giulietta.
Ci sembra importante far conoscere questa novella spesso dimenticata, cercando di restituirla in tutta la sua forza drammatica e teatrale.
Da qui nasce il desiderio di raccontarla in tutti i modi possibili: attraverso l’utilizzo di generi e repertori musicali diversi; lavorando ogni volta con musicisti di diversa cultura, di diversa etnia, di diversa tradizione; con tanti musicisti, un’orchestra intera ma anche con un solista e un cantante.
Il felice incontro con gli Agricantus ci apre nuove e reciproche possibilità di sperimentazione. L’immersione nell’ universo evocativo della loro musica ci porterà a scoprire imprevedibili risonanze della storia, e ci lasceremo sorprendere con gioia dagli effetti del serrato dialogo che andremo a comporre tra parola e musica.
GLI AMANTI DI VERONA
Il pietoso caso di Giulietta e Romeo
La sfortunata morte di dui infelicissimi amanti
che l’uno di veleno e l’altro di dolore morirono,
con vari accidenti.
racconto-concerto con
Manuela Mandracchia e Fabio Cocifoglia
e
gli AGRICANTUS
Chiara Minaldi*: voce, Fender Rhodes, pianoforte
Mario Crispi: strumenti a fiato etnici, voce
Mario Rivera: basso acustico voce
* Anita Vitale (2020-2021)/Federica Zammarchi (2020)